Piazza della Cattedrale 2
34121 Trieste TS
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Se appena le indagini condotte nel 1949 nell’attuale Cattedrale di S. Giusto hanno consentito di riconoscere l’aula paleocristiana costruita dopo la demolizione del Capitolium romano, le più antiche testimonianze cristiane della città sono apparse nel 1963-64 in seguito alla scoperta della basilica suburbana di via Madonna del Mare.
Uno degli apporti più felici di questo recente ritrovamento è la serie nutrita delle iscrizioni che si leggono sui due successivi strati della pavimentazione musiva databili fra il V e il VI secolo: sono infatti le uniche voci sicuramente autentiche della prima comunità cristiana di Trieste; le altre, come la narrazione del martirio di San Giusto, possono contenere nuclei di verità storicamente attendibili ma non vanno esenti da rimaneggiamenti posteriori e hanno bisogno di attenta lettura critica. Tuttavia non è da sottovalutare il fatto che questa basilica sorgesse nella zona dell’antico cimitero fuori le mura, vicino alla riva del mare, dove, secondo la Passio, fu sepolto il corpo di San Giusto restituito dal mare dopo l’esecuzione della pena capitale per annegamento. Sembra dunque ragionevole ritenere che l’attenzione della comunità cristiana si sia concentrata presso il sepolcro del martire e che qui egli abbia avuto le maggiori manifestazioni di culto prima di salire alla più nobile aula sul foro. Non è da escludere, anzi, che in un primo periodo questa basilica abbia assolto alla funzione di custodia delle reliquie di Giusto e di sede episcopale della città, di cui era forse un residuo l’antica intitolazione alla Vergine, passata alla via dopo la soppressione della chiesa nel 1784. Se tale basilica suburbana sia stata preceduta da altre più modeste sedi di culto dentro o fuori le mura, non è dato di sapere. Viceversa le modificazioni e i graduali sviluppi degli edifici cultuali sul colle di San Giusto attestano la vitalità della Chiesa locale dal sec. V, fin da quando cioè, sulle rovine di un probabile tempio dedicato alla Triade capitolina (Giove, Giunone, Minerva), sorse la basilica cristiana impostata sul propileo romano (un ingresso monumentale costituito da colonnati e scale), di cui restano inconfondibili tracce. Anche dell’edificio paleocristiano sussistono solo pochi residui, sostituito come fu nell’alto Medioevo da due chiese parallele, fuse, nel corso del Trecento, in un’unica basilica a cinque navate qual è appunto l’odierna.
La parrocchia di S. Giusto, annessa alla Cattedrale, fu unica parrocchia cittadina fino al 1774. Ridivenne parrocchia nel 1847. Esistono i libri parrocchiali dal 1527 al 1773 e dal 1846 ad oggi.
Il 1° agosto 1967, in conformità al M.P. “Ecclesiæ sanctæ” del 6 agosto 1966, la parrocchia è stata in perpetuo separata dal Capitolo cattedrale. La separazione è stata riconosciuta agli effetti civili con D.P. dd. 14 giugno 1971.
Con decreto dd. 21 gennaio 2012, è stato conferito alla Chiesa Cattedrale di San Giusto martire il titolo di Chiesa Arcipretale.